Pagelle Il Lombardia 2024: Tadej Pogacar perfetto, Remco Evenepoel domina tra gli altri, Giulio Ciccone con il cuore
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), 10 e lode: Chiude la sua spettacolare stagione regalandosi un altro capolavoro. Messo in rampa di lancio dai suoi compagni, attacca dove tutti sapevano lo avrebbe fatto e resta subito da solo iniziando una cavalcata memorabile che pedalata dopo pedalata lo manda in orbita mentre i suoi rivali arrancano subendo distacchi pesantissimi, che nella Classica delle Foglie Morte non si vedevano addirittura da più di 50 anni. Un dominio anche oggi iniziato in salita, ma che poi ha accresciuto anche in pianura, macinando chilometri con una potenza che gli altri non hanno potuto minimamente contrastare.
Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), 9: Il belga fa tutto giusto, in salita sale del suo ritmo (che fa male praticamente a tutti gli altri) per poi staccarsi tutti di dosso in discesa e fare definitivamente il vuoto in pianura. Peccato che davanti a lui c’era qualcuno perché altrimenti oggi potevano essere le sue gesta che staremmo celebrando visto che conclude con un vantaggio di oltre un minuto su tutti gli altri con una dimostrazione di superiorità che non va sottovalutata.
Pavel Sivakov (UAE Team Emirates), 8,5: Prima manda in frantumi il gruppo per lanciare il suo capitano, poi si mette in proprio dopo una breve fase in cui ovviamente deve rifiatare. Ad un certo punto sembra anche in grado di andare a prendersi il podio, ma il sesto posto finale, per come ha corso, resta un risultato di assoluto prestigio che ne conferma le grandi qualità e probabilmente anche la ritrovata serenità mentale che spesso gli è mancata.
Giulio Ciccone (Lidl-Trek), 8: Malgrado sia stato l’unico dei big a provare qualcosa sulla Colma di Sormano, con uno scatto che ha preceduto di poco quello di Pogacara, l’abruzzese nel finale trova di nuovo le energie per dire la sua e sul San Fermo della Battaglia riesce a rimontare e staccare i corridori in lotta per il podio andando così a cogliere un prezioso terzo posto, salendo su un podio di assoluto prestigio.
Ion Izagirre (Cofidis), 7,5: Lo spagnolo corre di esperienza, consapevole di non avere l’esplosività dei rivali. Resta dunque al coperto il più possibile, risparmiando più energie possibile, tanto che nel finale riesce anche lui a rientrare sul gruppetto in lotta per il podio andando così a centrare un bel quarto posto in uno sprint in cui si dimostra ampiamente il più fresco.
Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck), 7,5: Ultimo ad arrendersi dei 21 attaccanti di giornata, il belga riesce anche a tenere le ruote di quel che resta del gruppo dopo il grande lavoro della UAE Team Emirates, che lo riprende proprio al momento dello scatto di Pogacar. Il corridore fiammingo tuttavia non aveva speso tutto e si era tenuto qualcosa nel serbatoio per poi riuscire a stringere i denti e cogliere una bella top10 sul traguardo.
Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny), 7,5: Il classe 2001 corre bene, confermandosi un assoluto prospetto per questo tipo di corse vista la sua esplosività in salita. Nel finale si spegne e fatica, ma d’altro canto corse di questo tipo ne ha ancora fatte molte poche e in una stagione così travagliata era difficile chiedergli molto di più. Il suo è comunque un piazzamento che fa ben sperare.
Enric Mas (Movistar), 7: Lo spagnolo corre sulla difensiva, riuscendo a seguire le ruote che gli consentono di giocarsi il podio, ma senza averne di più per fare qualcosa in prima persona. Finisce così per essere in balia degli eventi e alla fine centra una Top5 che ne conferma le buone capacità anche in questo tipo di classiche, nelle quali sembra comunque mancargli qualcosa.
Bauke Mollema (Lidl-Trek), 6,5: Alla sedicesima partecipazione, il 37enne neerlandese conferma di amare questa corsa con una prestazione generosa e solida che lo vede sfiorare la Top10. Qui vincitore nel 2019 è ormai ben lontano da quel livello, eppure è comunque nelle posizioni che contano rivelandosi anche prezioso al servizio del compagno Giulio Ciccone.
Neilson Powless (EF Education – EasyPost), 6,5: Dopo l’exploit alla Gran Piemonte arriva con il morale alto ma le pile forse un po’ scariche, che non gli consentono di correre con il suo consueto stile più effervescente. Correndo stavolta di rimessa coglie comunque un buon ottavo posto, ennesimo piazzamento per un atleta completo che in questo finale di stagione è sembrato ritrovarsi dopo un periodo difficile.
David Gaudu (Groupama-FDJ), 6: Era arrivato come uno degli outsider più interessanti e tutto sommato fa quel che da lui ci si poteva aspettare, lottando per un piazzamento che per come sono andate le cose è abbastanza anonimo, ma che comunque ne conferma le qualità in questo tipo di corse. Anche lui reduce da momenti complicati, con pochi alti e molti bassi, chiude la stagione con una nota tutto sommato positiva.
Roger Adria (Red Bull – Bora – hansgrohe), 6: Dopo il forfait ultima ora del capitano designato, la formazione tedesca prova ad improvvisare qualcosa e manda in avanscoperta Daniel Martinez (6), tenendo lo spagnolo al caldo, permettendogli alla fine di chiudere la corsa a ridosso dei primi dieci, fallendo l’appuntamento solo per una volata non proprio impostata al meglio.
Giulio Pellizzari (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 6: Nel finale si spegne, ma mostra comunque la sua grinta sulla Colma di Sormano, dove prova a lottare in vista del miglior piazzamento possibile. Chiude alla fine 14° la prima Monumento della sua giovane e promettente carriera, risultando ampiamente il più giovane nelle posizioni di vertice.
Domenico Pozzovivo (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 6: Tante volte in questa corsa lo abbiamo visto davanti, ma oggi quel che contava era che ci fosse. Onora la sua presenza, l’ultima gara di una carriera che avrebbe sicuramente meritato di più, arrivando fino in fondo tra gli applausi del pubblico che ben ne conosce anima, passione e storia.
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